.
Cena di San Giovanni
21 giugno 2019
Ore 19.30
Location Zago Laipacco di Tricesimo (UD)
Aperitivo di benvenuto
in giardino di fronte chiesetta di San Carlo Borromeo
Cena servita nella sala delle feste
In giardino
Carpaccio di Ombrina
Trittico di Tonno “Zago”
Sardoni e gamberei fritti
Salvia e Porcini in tempura
Sfogliatine calde con acciughe di Grado
Bruschetta pomodoro, basilico e burratina
Crémant de Bourgogne
Patriarche - Pére & Fils
San Giovanni
Colori e Profumi
Sala delle Feste
Polipo arrostito con patate fondenti al guanciale di Sauris
“Prosciuttificio Wolf”
Chiampagnis Chardonney 2017
Vie di Romans
--
Delicatezza di melanzana viola, Astice
Gazpacho di pomodoro, mozzarella di bufala
Basilico croccante
Chiampagnis Chardonney 2017
Vie di Romans
Ricciola Arrostita
Profumata al Timo e Cedro
Piccole verdure in “Caponata”
porro in fiammifero
Pinot Nero 2017
Masut da Rive
--
Sfoglia Croccante
Crema alla mandorla Prunellata e Lamponi
Fragole e Ciliegie
Ramandolo 2017
La Roncaia
Storia di Tricesimo:
Il primo nucleo abitativo di Tricesimo sorge presumibilmente in localita' borgo Sant Antonio, dove recentemente venne rinvenuto il selciato di una strada romana.
Inoltre vi e' anche una lapide trovata durante i lavori di scavo in Adorgnano, che dista esattamente trenta miglia da Aquileia: da qui il nome di Tricesimo, (ad tricensimum lapidem).
Il primo documento in cui si cita la nostra cittadina e' sicuramente Itinerarium Antonini Augusti di Antonino Pio Imperatore, che risale al terzo secolo d.C. e' di capitale importanza, poiche' sul suo tracciato partendo da Aquileia menziona Concordia, Tricesimo, Zuglio, su fino a Wilten in Rezia, il Tirolo odierno.
Da allora al 1139 non ci sono notizie che riguardano Tricesimo e si deve giungere a questo 1139, durante il governo patriarcale di Aquileia, perche' si avesse notizia di Tricesimo, e della sua pieve matrice con vasta giurisdizione ed ininterrotta serie di pievani, il primo dei quali fu Artuico di Reichenbach, di evidente provenienza teutonica.
Tricesimo sorse sulle prime colline moreniche dopo la vasta pianura, in posizione strategica . Per questo il Patriarca di Aquileia, Gregorio decise di dotare il sito di una salda costruzione che sorge sul piu' alto colle, dietro alla chiesa di Tricesimo.
Si susseguirono poi Asquino e Candido dei Signori per conto del Patriarca Ottobono dei Razzi, Vernazio di Cucanea, Enrico II di Gorizia, il Patriarca Pagano della Torre, i conti di Prampero ed altri.
Nel 1420 tutta la Patria del Friuli passava sotto il dominio della Repubblica Veneta e questa concedeva il castello al conte Tristano di Savorgnan.
Nel 1500 la famiglia di Prampero riebbe il feudo, il castello e da questa, nel 1524, passo' alla famiglia di Montegnacco che lo tenne per ben 103 anni, dal 1524 al 1627, favorendo letterati, artisti e scienziati. Infine nel 1627 il Doge di Venezia diede il feudo di Tricesimo a Nicolo' dei Valentinis, Capitano del Luogotenente della Patria del Friuli.
Con i conti Valentinis si chiude la storia del castello di Tricesimo. In data 8 maggio 1994, coronando una aspirazione da lungo coltivata come Comune d'Europa, Tricesimo si gemella con Mittersill, cittadina del Salisburghese (Austria) con cui da tempo intrattiene rapporti di amicizia.
Chiesa di San Carlo Borromeo
Villa Tacelli Orgnani
La chiesetta seicentesca di San Carlo Borromeo è posta all’ingresso della villa Tacelli Orgnani, nella frazione di Laipacco di Tricesimo.
La sua facciata è rivolta verso Ovest ed è fiancheggiata da un maestoso campanile in pietra che è la sua parte più antica dell’intera struttura risalente al 1400. La facciata è suddivisa verticalmente da due lesene poste alle estremità e da due colonne che delimitano l’ingresso sormontato da un timpano spezzato, al centro lo stemma dei conti Tacelli.
La facciata nel suo complesso risulta slanciata verso l’alto, impreziosita da decorazioni murarie e pittoriche, davanti al suo ingresso c’è una pavimentazione in pietra e sassi disposti in una composizione geometrica diversificata a seconda del materiale.
All’interno la chiesa è riccamente decorata con stucchi ed affreschi di Domenico Fabris (1870) raffiguranti, in quello centrale, la resurrezione di Cristo, negli angoli i quattro Evangelisti, gli altri affreschi raffigurano scene allegoriche come la “giustizia” e la “salvezza”.
Ai lati della navata si trovano due porte poste una sulla destra ed una sulla sinistra che conducevano rispettivamente alla stanza riservata ai nobili ed a quella riservata alle persone non battezzate.
CHAÎNE DES RÔTISSEURS
Bailliage di Udine / Friuli Venezia Giulia
Bailli Franco Venturoso
Via Nazionale, 30 – 33030 – Comerzo di Maiano (UD) - Mobile: 335 5758940 - ufficio: 0432 957394
E-mail: chaine.udine.fvg@gmail.com
P.Iva: 94105320306 | Trattamento dati personali
© Chaîne des Rôtisseurs - International Association of Gastronomy